Conversation with friends - Chapter 7. Veronica Varetta of LIL Milan
Se oggi possiamo indossare i bellissimi gioielli di LIL Milan lo dobbiamo alla sua founder e designer, Veronica Varetta, e a sua madre. Se Veronica avesse seguito l’istinto da fashion victim, avrebbe acquistato la sua borsa dei sogni di Prada, ma grazie all’educazione di sua madre, una donna non particolarmente incline all’acquisto di abbigliamento di lusso, ha preso in mano i risparmi che aveva ereditato e si è fatta coraggio, dirigendosi verso un laboratorio orafo di Milano, ripetendo dentro di sé: “Hai dei soldi e un sogno nel cassetto V, non sprecare questa opportunità!”
Ciao Veronica! Ti va di raccontarci la storia di LIL?
Ciao! L’idea di LIL nasce ormai nove anni fa, in modo un po’ particolare. Al tempo frequentavo la facoltà di economia e gestione dei beni culturali a Milano ma, nonostante fossero molto belli i temi trattati, non c’erano key studies che riuscissero a coinvolgermi davvero, non trovavo connessione con la mia quotidianità. Insieme a questo, ero alla ricerca di gioielli che avessero un prezzo accessibile ma fossero allo stesso tempo di qualità, fatti in oro e indossabili tutti i giorni, e purtroppo nessuno dei brand in commercio mi convinceva davvero. Così un giorno ho deciso di recarmi in un laboratorio orafo e piano piano ho iniziato a far produrre gioielli per me: mi sono subito innamorata del lavoro e dell’atmosfera che si respira in laboratorio ed è proprio lì che sono nati alcuni dei nostri gioielli attuali, in particolare Giotto, Nude e 3D. Tutti i soldi che ho investito all’inizio erano miei: avevo una gran paura di fallire e per questo non volevo mettere in gioco i soldi di altre persone, nemmeno dei miei genitori, che comunque mi sono stati vicini e mi hanno sempre sostenuta.
La crescita iniziale è stata lenta, dal 2014 fino al 2017 LIL è rimasto un side project della mia vita: dopo essermi laureata mi sono trasferita a New York, dove ho fatto esperienze, soprattutto lavorative, che sono state sicuramente formative per capire come si imposta un’azienda. Nel 2017 però, per una serie di ragioni, ho deciso di tornare ed occuparmi full time di LIL.
Perché il nome LIL?
Desideravo un nome che rispecchiasse qualcosa di essenziale ed etereo, come se fosse quasi un suono.
Come si è evoluto nel tempo il vostro team?
Le prime persone che hanno lavorato con me sono state le mie amiche, alle quali devo parte del mio coraggio e del sostegno di cui avevo bisogno per portare avanti tutti gli aspetti del brand. Carlotta (Trentin), il mio braccio destro, è stata la prima a lavorare con me, fin dal 2015, aiutandomi sotto tutti gli aspetti, a partire dalla comunicazione social.
Il team si è allargato ed è cambiato nel tempo e sono fiera dell’atmosfera che si è creata: siamo un gruppo unito e flessibile, ognuna delle ragazze si occupa di più aspetti, dalle vendite alle spedizioni ai social. Sono felice di essere sempre riuscita a coinvolgere molte persone, a farle sentire partecipi di qualcosa di bello, anche quando all’inizio i soldi scarseggiavano e venivano tutti investiti nella produzione. Per il momento siamo un team tutto al femminile; abbiamo avuto un uomo per un po’ di tempo e magari ne avremo altri, chissà (LIL Boys, keep your eyes open)!
Abbiamo aperto un anno fa la nostra prima LIL House in centro a Milano, oltre ad aver fatto un tour di vari store Rinascente in tutta Italia, con dei pop-up store che sono duranti da un mese fino ad un anno (attualmente sono aperti due store: uno a Torino ed uno in Rinascente a Milano, che sarà presente per un anno). Da fuori può sembrare che LIL sia un brand affermato, ma per noi non è ancora così: ci sentiamo più come una grande famiglia, composta tanto dal team quanto dai nostri customers e da amici e amiche che partecipano ai nostri eventi, dai piercing parties ai festeggiamenti degli anniversari del brand, eventi grazie a cui possiamo farci conoscere e rafforzare i rapporti con chi ama il brand e ci sostiene!
Avete portato LIL in giro per il mondo, con dei pop up stores sia a Londra che a New York. Che esperienza è stata? Ti piacerebbe poter aprire delle LIL Houses in queste città?
Lo scorso anno abbiamo fatto un pop up a Londra di un mese nel periodo natalizio. La LIL House londinese si trovava nel cuore di Mayfair e mi ha dato grandi soddisfazioni. Sto lavorando per aprire uno store permanente ma è molto complesso. Spero di farcela a breve. L'obiettivo è quello di portare LIL Milan in tutto il mondo. È un traguardo molto ambizioso ma voglio continuare a sognare in grande.
Raccontaci com’è nato Boy Tears Club
È nato per caso, una sera d’agosto del 2018. Stavo facendo un giro in una Galleria Vittorio Emanuele quasi deserta e prima di tornare a casa mi sono fermata in un bar a prendere il caffè. Una cameriera mi guarda, totalmente ignara di chi fossi, e mi dice: “Ma quello è Boy Tears?”. Pensare che una persona sconosciuta, in una grande città come Milano, potesse aver attaccato bottone con me grazie alla collana che portavo al collo (Boy Tears è una delle prima collane della collezione di LIL) mi ha stupita e subito ho iniziato a mandare messaggi alle ragazze del team per raccontargli l’accaduto. Abbiamo pensato di creare il club in modo simpatico, per incoraggiare le persone a fare conversazione e stringere amicizie fra di loro grazie a questo gioiello che hanno in comune, dal nome catchy e il design riconoscibile. Sul nostro sito abbiamo anche aperto una sezione privata, con vantaggi esclusivi, per chi acquista i gioielli della collezione Boys Tears e Girls Tears.
Nella vostra collezione di gioielli, ce ne sono alcuni molto speciali, designed per delle associazioni no-profit a cui viene poi devoluta parte del ricavato delle vendite. Quando hai avuto l’idea di iniziare a produrli?
L’idea è arrivata durante la pandemia, un momento in cui stavamo affrontando tantissime difficoltà a livello sociale ed io mi sento in qualche modo impotente. Poi ho pensato che quel “Che posso fare io, che faccio solo gioielli?” potesse in realtà trasformarsi in qualcosa di concreto e che mi permettesse di ridare alla società ciò che avevo ricevuto. Così ho iniziato a pensare a dei design particolari e a cercare delle no-profit con cui collaborare. Da quando abbiamo iniziato, ci auguriamo ogni anno, anche se non è semplice, di poter supportare tante no-profit diverse il cui contributo è importantissimo.
Siamo partite con Boobs, un ciondolo a forma di seno, una scelta sicuramente audace, cui parte delle vendite veniva devoluta a Cerchi d’Acqua, un centro antiviolenza che si occupa di supporto psicologico e legale per donne che hanno subito abusi e violenze e si trovano in condizioni economiche svantaggiate, permettendo loro di inserirsi nuovamente in un ambiente di sicurezza e libertà. Ad oggi, siamo fiere di dire che grazie alle donazioni di LIL abbiamo raggiunto abbastanza soldi da sostenere il percorso di una donna per un anno, percorso che consiste tanto in assistenza psicologica, gruppi di mutuo aiuto, sostegno legale e ricerca di un lavoro, a partire dalla creazione di un curriculum.
Un altro gioiello che abbiamo a cuore è Viola, un ciondolo fatto da una perla di fiume (sono tutte diverse, tutte uniche, come le vite delle donne che sono sostenute dall’associazione) con incastonata un’ametista. È dedicato a Donnexstrada, una no profit romana fondata da ragazze giovanissime che offre supporto quotidiano alle vittime di violenza di genere, oltre a promuovere iniziative per contrastarla.
Poi c’è la linea Honey, dedicata a 3BEE, un’associazione ambientalista che promuove la salvaguardia degli alveari. Un altro progetto ancora, che abbiamo particolarmente a cuore, e di cui non molte persone sanno, è quello in collaborazione con Hard in the paint, una no profit a cui abbiamo donato 5000€ per ridipingere un campo da basket nella periferia di Milano. Siamo andate noi stesse, del team di LIL, a dipingere il campo insieme all’associazione, e non c’è niente di più appagante dell’aver visto gli occhi dei ragazzini brillare quando hanno visto la loro nuova area gioco.
E Âgée, la sorella maggiore e più matura di LIL come ti piace dire, come nasce?
Âgée nasce nel 2020, nonostante sia stato lanciato solo nel 2022: è un progetto che è nato da una mia grande passione e, grazie all’esperienza maturata con LIL, ho deciso di prendermi del tempo per strutturarlo bene prima di lanciarlo. Mi piace definirlo “la sorella maggiore e più matura di LIL” sia per questo motivo, sia per il tipo di gioielli che vendiamo attraverso Âgée: si tratta di tutti pezzi unici, gioielli vistosi e importanti, oltre ad essere tutti vintage, che seleziono dalle chicche che scovate da un’esperta gemmologa con cui collaboro. Sono pezzi d’antiquariato dedicati ad occasioni speciali e con un’anima sostenibile, oltre alla possibilità di poter viaggiare con la fantasia ed immaginare la sciura a cui sono appartenuti, motivo per cui ad ognuno di essi diamo un nome proprio di signora!
Thanks V, see you in Via Gaetano Donizetti 36, where your LIL House awaits!