Oliviero Toscani, la rivoluzione in uno scatto
Anticonformista, controverso, visionario. Oliviero Toscani è stato uno dei più grandi fotografi del nostro tempo, capace di ridefinire il concetto di comunicazione pubblicitaria e molto altro.
Per quanto discusso e a volte criticato, il suo lavoro – così come il suo atteggiamento spesso provocatorio – ha rivoluzionato il ruolo dell’immagine nella nostra società. Una rivoluzione che ha trasformato molte campagne pubblicitarie in potenti messaggi di sensibilizzazione su temi scottanti.
Nato a Milano nel 1942, figlio del fotoreporter Fedele Toscani, il suo legame con la fotografia si è manifestato fin da giovane, quando pubblicò la sua prima foto sul Corriere della Sera a soli 16 anni. Dopo essersi laureato in editoria e grafica presso l’Università delle Arti di Zurigo, ha collaborato con prestigiose riviste internazionali come Vogue, Harper’s Bazaar e GQ, lavorando per grandi maison della moda, tra cui Valentino e Chanel.
Tuttavia, il suo contributo più iconico resta legato alla collaborazione con Benetton, iniziata nel 1982. Toscani trasformò le campagne pubblicitarie del brand in strumenti di denuncia sociale, affrontando argomenti come il razzismo, la lotta contro l’AIDS e l’opposizione alla pena di morte. Con lo slogan "United Colors of Benetton", le sue immagini iconiche – come il bacio tra un prete e una suora o il ritratto di un malato di AIDS sul letto di morte – divisero l’opinione pubblica, ma portarono il marchio a una notorietà mondiale senza precedenti.
Un’eredità tra arte e impegno sociale
Toscani non si è limitato alla pubblicità. Ha fondato Colors, una rivista trimestrale centrata sull’immagine, e ha contribuito a creare Fabrica, un centro di ricerca per la comunicazione sostenuto da Benetton. La sua carriera è proseguita con progetti per enti pubblici, campagne non profit e l’insegnamento universitario, continuando a innovare e a sfidare le convenzioni del settore.
Grazie alla sua visione, Toscani ha ridefinito il concetto di pubblicità, dimostrando che un’immagine può essere al tempo stesso artistica e provocatoria, commerciale e socialmente impegnata. Ancora oggi, il suo lavoro rappresenta un punto di riferimento, un monito sull’importanza di osare e sull’uso dell’arte come strumento di cambiamento.