I debutti della Fashion Week milanese
Due cose sono certe quando arriva settembre, la prima è che le vacanze sono finite, la seconda è che si entra nel vivo della settimana più caotica, “stilosa”, divertente e pazza.In passerella la spring/summer 2024 dal 19 al 25 settembre.
Il panorama si amplia ed entrano in scena nuovi debutti e nuovi direttori creativi a dirigere maison storiche. Il primo che avrà i riflettori puntati contro sarà Peter Hawkings da Tom Ford, il 21 settembre alle ore 21.00 in Via Piranesi 14. Ed è così che Hawkings, braccio destro dello stilista texano dal 1998 (epoca Gucci), presenterà la sua nuova visione di quello che è stato dal 2004 fino ad oggi il brand Tom Ford.
Nella stessa data vediamo il ritorno di un brand meneghino, Fiorucci, con il suo negozio cult in San Babila e il logo iconico dei due angioletti creato dall’architetto Italo Lupi, ispirandosi ad una cartolina natalizia di epoca vittoriana, è stato capace di rendere la moda italiana pop e provocatoria, vedremo adesso Francesca Murri, stilista che ha lavorato per Ferragamo, Versace, Giorgio Armani, Alessandro Michele, Givenchy by Riccardo Tisci, cosa proporrà con la sua presentazione di 15 looks.
Il 23 settembre alle ore 15.00 sarà il turno di Gucci, con l’attesissimo esordio di Sabato De Sarno. Di origini napoletane, molto riservato anche sui social, De Sarno lascia trasparire poco di sé. La maggior parte dei suoi post sono su opere artistiche e diritti civili, come la locandina de “Gli anni amari”, film che racconta la vita di Mario Mieli, (e questo promette molto bene). Inizia la sua carriera da Prada, poi Dolce & Gabbana e Valentino, adesso è la maison fiorentina a vederlo a capo della direzione creativa, dopo la dipartita di Alessandro Michele. Un’attesa trepidante che suscita grande curiosità e aspettative dai cultori del settore e non solo.
Alle ore 17.00 invece il testimone passa a Bally con Simone Bellotti. La sua esperienza nell’artigianato e nella creazione di accessori per Dolce & Gabbana, Bottega Veneta, Gucci e Gianfranco Ferré farà da padrona nell’ heritage del brand svizzero, interpretando e rinnovando i suoi codici distintivi.
Un’ora dopo, alle 18.00, per la prima volta in passerella la scena sarà tutta per The Attico. Giorgia Tordini e Gilda Ambrosio fondono il loro stile glamour e street style alla sartorialità. Hanno scalato in fretta le classifiche della popolarità, vincendo il Footwear News Achievement Award, vestendo Elodie per il festival di Sanremo e la cantante Rosalia per i suoi concerti in giro per il modo. Il brand è stato rilevato in parte da Remo Ruffini.
Passiamo alla giornata successiva, il 24 settembre. Alle 10.30 in Via San Luca 3 Chiara Boni lascia la fashion week newyorkese per offrire a quella milanese la collezione del suo brand La Petite Robe. L’avevamo vista appena dopo la pandemia di Covid 19 con una presentazione digitale.
Subito dopo troviamo in Via Broggi 23 la designer Karoline Vittō supported by Dolce & Gabbana. Di origini brasiliane, Vittō si concentra sull’inclusività, sulla bellezza autentica e non conforme a standard che non possono più definirsi tali.
Alle 16.00 in Via Piranesi 4 è il turno di Avavav, brand nato nel 2017 quando i due svedesi,Linda e Adam Friberg,scelgono Firenze come sede di un nuovo progetto artistico-concettuale nascosto dietro un marchio d’abbigliamento. Dirompente, anticonformista e innovativo, Avavav ci ha sempre intrattenuto con presentazioni diverse rispetto al panorama moda, le modelle e i modelli cadevano senza che nessuno se lo aspettasse o venivano spogliati da un momento all’altro a metà della catwalk. Chissà cosa si sarà inventata questa volta Beate Karlsson, direttrice creativa del brand.
Lunedì 25 settembre è il giorno conclusivo dedicato ai contenuti digitali; compariranno i lavori di Maison Nencioni, Guido Vera, Phan Dang Hoang e Pillings.
Questi gli esordi principali, adesso ci prepariamo a vedere cosa ci riserveranno. Tenete d’occhio i vostri preferiti, buona fashion week!