Martina Monti: un viaggio tra passato e futuro
L’ Italia è il nostro tesoro più grande e Martina lo ha capito fin da subito: ispirandosi al Grand Tour, che aveva come meta il Bel Paese, ha proposto la sua nuova collezione.
Immaginate di camminare per le vie dell'antica Roma, di visitare le rovine di Pompei ed Ercolano, di compiere un viaggio all’insegna dell’arte.
Potrebbe essere il vostro Grand Tour in Italia - proprio come quello di Goethe, ma non vi serviranno né una carrozza o una Volkswagen per realizzarlo: basta solo un posto alla sfilata di Martina Monti.
Nata a Bologna, Martina Monti ha 22 anni e tanto da dimostrare.
Tre anni fa si è trasferita a Milano per intraprendere il suo percorso in fashion design all’Accademia “Ferrari Fashion School” e, in data 24 settembre 2024, ha ottenuto il suo diploma.
In occasione del Fashion Graduate Italia, evento promosso da Piattaforma Sistema Formativo Moda ETS che si è tenuto dal 22 al 24 ottobre in BASE Milano, la giovane designer ha potuto mostrare al pubblico la sua collezione, realizzata proprio durante il suo ultimo anno accademico.
È stato un lavoro che le è piaciuto davvero tanto, in quanto le ha permesso di mettere in atto tutto quello che è il processo creativo: dall’ideazione, alla progettazione fino ai capi confezionati, Martina ha infatti amato ogni singolo passaggio.
Canone - SS 2025
Partita dal tema Esperia, nome dato dagli antichi Greci alla penisola italiana, Martina ha reinterpretato secondo la sua visione la “terra d’occidente”.
Ha iniziato dai disegni, delineando con precisione e cura la forma e i dettagli degli abiti da realizzare, per poi passare ai cartamodelli.
In ogni fase del processo non ha mai abbandonato la sua visione creativa. Una visione che reputa di critica, ma non per questo negativa.
Un mondo possibile da rievocare e impossibile da dimenticare
La designer ha voluto fin dall’inizio attingere all’architettura presente in Italia, lasciandosi ispirare dall’ampio patrimonio culturale.
Questo processo le è venuto quasi naturale, consapevole di quanta ricchezza storica e artistica godiamo.
Il suo obiettivo è stato indagare, attraverso la sua collezione, il rapporto tra le architetture antiche, in particolare quelle più visitate durante il Grand Tour in Italia , e l’urbanizzazione contemporanea. Questi edifici storici, che un tempo erano centrali nella vita comunitaria, sono oggi circondati da strutture più fredde, impersonali e hanno perso così il loro ruolo originario.
Per questo, l’intento è stato anche quello di riflettere sulla perdita dei valori umani: se prima esisteva un senso di comunità, dato da queste architetture , ora non esiste più. Un tempo erano luoghi di ritrovo ma oggi, con l’individualismo urbano, le persone tendono sempre più a stare da sole.
Con questo progetto quindi, la designer ha cercato di rievocare la Grandezza passata per omaggiarla e rielaborarla secondo la sua visione.
Il suo approccio creativo si potrebbe definire con tre semplici parole: reinterpretazione, minimalismo e concettualismo.
Di fatto Martina non solo va a definire tutto quello che è il mondo là fuori attraverso il suo design, ma spesso cerca di andare a reinterpretare quello che le succede intorno.
È dell’idea che la moda possa influenzare e a sua volta venire influenzata da tutto ciò che le è esterno e, seguendo questa sua filosofia, ha dato vita alla sua collezione. Ama l’essenziale, ma anche le sfide: di fatto, nonostante si sia ispirata alle architetture ricche di motivi e storia, ha cercato comunque di rimanere su una linea pulita. Ha eliminato l’eccesso, tornando così alla semplicità delle cose.
I suoi punti di riferimento sono grandi maestri come Margiela, che considera guida da seguire.
Ammira infatti molto la sua visione e filosofia, al punto che cerca di riportarle nel suo lavoro. Inoltre, anche il mondo giapponese le è tanto d'ispirazione: figure come Yohji Yamamoto, Comme des Garçons e Issey Miyake incarnano perfettamente l'estetica che vuole ottenere.
Il suo approccio quindi trova radice nel decostruttivismo, nel minimalismo, e nella reinterpretazione delle forme, privilegiando una moda più concettuale e critica.
Non si lascia influenzare dalle tendenze passeggere, ma mira a creare capi senza tempo, che puoi indossare oggi oppure tra vent’anni.