Piccola considerazione sulla moda invernale
Le vacanze di Natale arrivano e passano come tutte le festività. C’è chi le aspetta tutto l’anno e chi le trascorre come una pausa dalla routine lavorativa.
La grande foga degli appassionati alla montagna veniva già descritta e derisa dai film di Carlo Vanzina come “Vacanze di Natale” con Jerry Calà, Christian de Sica e Stefania Sandrelli, un cinepanettone non proprio della mia generazione ma che riguardo sempre volentieri tutti gli anni come se fosse diventata un po’ la mia tradizione.
Valigie pronte, macchine cariche, comitive di amici in baita, pellicce riesumate, tirate fuori dalla naftalina : si passa da quelle con un taglio più moderno, solitamente lunghe fino alla vita, a quelle delle nostre nonne /bisnonne o prozie indicate dai nostri parenti sulle vecchie foto di famiglia. Le pellicce riprendono vita per i quindici giorni delle vacanze invernali.
Volpi, castori, ermellini e visoni schierati in coda dal panettiere o dal macellaio, seduti al bar a bere l’aperitivo e avvistati anche sulle piste da sci.
Sperando che tutti questi esemplari siano stati ereditati per svecchiare un po’ il loro taglio vintage, l’abbinamento perfetto, a mio avviso, sarebbe con accessori e capi d’abbigliamento sportivi e moderni come cappellini con visiera, sciarpe lunghissime e strettissime che strizzano l’occhio ai primi anni 2000, jeans o salopette baggy e scarpe da ginnastica qualora il tempo lo permetta.
E, se anche voi come me siete fan e saccheggiatrici degli armadi di parenti vari, avrete indossato almeno una volta i coloratissimi Moncler anni 80’ del periodo dei Paninari, magari anche con un paio di Timberland ai piedi, o i maglioni Drumohr di vostro papà, rigorosamente quelli con il pattern a biscottini.
Non c’è niente di più ciclico delle tendenze e della moda e, proprio per questo, un altro revival nato alla fine degli anni sessanta ha ripreso piede : gli amatissimi o odiatissimi Moon Boot.
Inventati dall’italiano Giancarlo Zanatta proprietario di una fabbrica di calzature da trekking e da lavoro per gli operai delle Dolomiti dopo un viaggio negli Stati Uniti, Zanatta inverte la rotta di produzione per creare il suo stivale in nylon e poliuretano ispirato a quelli che aveva visto indossati da Neil Armstrog.
Negli anni ‘70 diventano un must have per il look après-ski.
Che sia con un piumino, una pelliccia vintage, un paio di moon boot (magari anche in collaborazione con Alanui) o un paio di UGG (ormai introvabili), il segreto per superare l’inverno è indossare qualcosa di caldo possibilmente cool al punto giusto incrociando le dita che la primavera arrivi prima di quanti si possa sperare.