Quando l’astratto incontra il reale
Ecco chi è Niccolò Pasqualetti, il giovane designer che attraverso le sue creazioni sfida i confini di genere giocando con le forme e le ambiguità del mondo naturale
Nella frenesia di Milano, a pochi passi dalla stazione metropolitana di Garibaldi, si è tenuta in data 18 settembre un’anteprima aperta al pubblico della nuova collezione di Niccolò Pasqualetti.
La giovane promessa tra gli stilisti del momento, che ha fondato il suo omonimo brand nel 2021, ha esposto infatti per la primissima volta la sua collezione presso la Fondazione Sozzani in vista della sfilata che terrà a Parigi il 29 settembre.
Si tratta di un grandissimo traguardo per lo stilista toscano, che lo scorso maggio è stato premiato come uno dei vincitori della terza edizione dei CNMI Fashion Trust Grant, progetto dedicato al supporto di brand emergenti, e che nel 2021 ha vinto anche il premio Who is on Next? rivolto alla produzione di gioielli e supportato da AltaRoma e Vogue Italia.
Inoltre, sempre quest’anno, Niccolò Pasqualetti è stato selezionato tra i semifinalisti del premio firmato LVMH.
È dunque una vera e propria perla per la moda del made in Italy, ma cosa sappiamo di lui?
Da quando ne ha memoria, la moda ha sempre fatto parte della sua vita: era l’idea di potersi esprimere attraverso i vestiti, il fatto di poter restituire una propria e determinata immagine di sé ad affascinarlo.
Giocava infatti con i vestiti dei suoi genitori, tradizionali e classici, e li trasformava: si divertiva a mescolare i tipici capi italiani con qualcosa di più astratto, per restituire loro una nuova vita.
I suoi ricordi d’infanzia quindi, legati alla continua ricerca e sperimentazione, gli hanno permesso di creare quella che oggi è la sua visione artistica che unisce il passato della tradizione e il futuro dell’innovazione.
Si ispira alla natura, al mondo che lo circonda, ma anche a Federica Woodman che, proprio come lui, ha saputo essere una figura poliedrica, incasellabile.
Incontrandolo si nota subito una gentile eleganza: parola chiave per la sua collezione. Di fatto propone capi quotidiani dall’estetica tipicamente italiana: pantaloni, gonne, blazer e giacche sartoriali dalla bellezza senza tempo e li rivisita con una visione più moderna. Cerca un equilibrio tra ciò che è la tradizione e quello che potrebbe essere: la sua filosofia quindi risiede nella dualità, negli elementi opposti che possono entrare in dialogo tra loro e creare qualcosa di nuovo.
"È la fluidità della pietra e la sensualità dell’acqua" - frase mantra dello stilista - che racchiude l’essenza del marchio e caratterizza l'intero approccio creativo.
Pone in armonia ciò che in apparenza è contrastante: nella sua collezione infatti i capi sartoriali e gli accessori si combinano con tessuti deadstock e con materie organiche come legno o sughero con leggerezza, promuovendo così anche il riutilizzo dei materiali scartati dall’industria.
Un’attenzione agli sprechi volta a promuovere una moda più sostenibile, fatta di rinnovo. Terra e Natura sono dunque una parte fondamentale del suo lavoro, perché lì le irregolarità sono in equilibrio tra loro.
La produzione poi è del tutto italiana: Pasqualetti infatti collabora direttamente con artigiani abili e pieni di conoscenza. Ogni sua produzione infatti dipende dalla tradizione, che gli permette di creare capi attuali, moderni e di alta qualità.
I colori scelti invece sono principalmente neutri: una palette genderless che vuole essere per tutti.
Questo perché l’obiettivo del giovane designer è quello di creare un aderenza con la realtà - ognuno infatti deve sentirsi libero di potersi identificare nei suoi capi.
Gli piace infatti l’idea che si possa raggiungere, grazie a continue astratte sperimentazioni, una realtà finale in cui tutti quanti possano ritrovarsi.
E' la passione verso le persone a spingerlo a creare di continuo, per avere un mondo fatto di fluidità, armonia, e diversità.