Sabato, ancora.
Google definisce Sabato De Sarno come il nuovo direttore creativo di Gucci, con Napoli nelle vene e un bagaglio di viaggi ed esperienze lavorative in brand come Valentino, Dolce & Gabbana, Prada.
Scorrendo tra i risultati di ricerca si trovano brevi articoli sul trentanovenne su cui Gucci ha puntato tutto - almeno fino a prima della Fashion Week.
Ma chi è davvero Sabato? Diamo un’occhiata al suo profilo Instagram di cui tanto si è parlato: fotografie di luoghi, poster, frasi d’impatto, elementi da cui traspaiono le passioni di un ragazzo che trova ispirazione in ciò che lo circonda.
Siamo di fronte alla verità di un artista, ai colori di una mente al di sopra della media, alla gratitudine di chi sa emozionarsi ancora.
Emozioni disegnate tacitamente negli abiti che hanno reso il suo debutto in passerella un successo.
Venerdì 22 settembre: un pomeriggio di pioggia come ogni Fashion Week che si rispetti, in passerella sfilano tessuti che ricordano quasi il balletto del cigno nero e del principe Siegfried.
Armonia e contrasti donano alla collezione una verità tangibile. De Sarno non ci mette solo la faccia, ci mette anche il cuore.
La collezione è un ritorno al rigore militare delle prime sfilate di Gucci; la gonna a ruote - senza balze - si abbina a felpe in vinile.
Si percepisce l’eredità di Alessandro Michele nella scelta dei tessuti che hanno il compito di raccontare una storia. Per contro, le linee pulite, monocrome e geometriche di De Sarno restano punto fermo dei look presentati in Via Mecenate sotto l’occhio critico del mondo della moda (e non solo).
Pioveranno critiche: solo il mediocre non crea scalpore, opinioni discordanti e confronti.
Sabato De Sarno è specchio di una collezione che viaggia tra essenzialità e struttura senza perdere il lusso di Gucci. Traspare una meticolosa attenzione alla pulizia dal superfluo per dipingere un quadro che sia completo nella sua semplicità. Riflesso di una vita dedicata non alla moda, bensì alla crescita, alla scoperta.
Sabato De Sarno è specchio di se stesso, del trentanovenne che condivide istanti, ispirazioni e aspirazioni, muse e ringraziamenti, anema e core.
E noi di quest’anima e di questo cuore ci innamoriamo come solo con Gucci poteva succedere, già con il desiderio di vivere il prosieguo. Ci innamoriamo come se fosse la prima volta, ancora.