Specchio specchio delle mie brame, qual è il magazine più bello del reame?
Quanti di noi, addetti ai lavori e fashion victim, sono sempre alla ricerca di magazine nuovi, diversi, indipendenti, creativi, graficamente stimolanti e con un occhio di riguardo ai designer esordienti e anche più sovversivi?
Guardando la mia collezione personale, eclettica al punto giusto, posso scegliere se sfogliare i Vogue degli anno 90’, ereditati da mio papà Luca, e passare subito dopo a “Dust”, a “A magazine curate by”, a “I-D”; a “The greatest”, a “Dazed” o anche a “Cap 74024”, in modo disordinato, frenetico e un po’ ossessivo.
Per noi creativi e appassionati, la carta stampata rimane un punto di riferimento fondamentale, perché la comodità di aprire il primo sito internet è un gesto comodo e rapidissimo ma, l’attesa di strappare via il cellophane da un giornale appena comprato, sfogliare le prime pagine e annusarne l’odore è impagabile.
La sensazione tattile, olfattiva e visiva fa sì che permanga nella memoria il momento in cui abbiamo scelto proprio quel giornale.
Così, quando ho scoperto da un anonimo e abitudinario scroll di Instagram che Lara Violetta, influencer e youtuber tedesca che vive a Paris, aveva pubblicato il suo magazine, non ho potuto non prenderlo (violetpapers.myshopify.com).
Sono 159 pagine, in apertura i crediti, l’indice e la lettera dell’editore.
Gli intermezzi delle pubblicità sono tutti dedicati a designer poco noti ma dirompenti.
Troviamo alcune pagine di foto dei lavori di Jamie-Maree Shipton che mostrano il contenuto di alcune valigie molto cool e al tempo stesso improbabili, un ibrido tra la valigia di Mary Poppins e quella di Lotta Volkova.
Una parte molto interessante è la selezione di sei elementi della collezione del museo di moda della città di Anversa ( Mode Museum Antwerpen), dove vediamo un total look di Jungi Persoons di Noir Kei Ninomiya e accessori di Helmut Lang e Maison Martin Margiela .
Diversa, ricca di dettagli e approfondimenti, è l’intervista a Bas Verwaetermeulen durante la Paris fashion week per la spring/summer 2024 di Junya Watanabe , Noir Kei Ninomiya e Come des Garçons .
Più avanti, sfogliando la rivista, la carta cambia e sulle pagine più satinate ci imbattiamo in un excursus sul lavoro della fotografa Carlijn Jacobs capace di tracciare con i suoi lavori un’estetica precisa, magnetica e provocante, disturbante ma attraente al punto giusto.
Molto interessanti anche le due piccole schede di intervista a due make-up artists Yulya e Aurore.
Vediamo una griglia con alcune informazioni personali e, oltre al classico nome e cognome, leggiamo anche il colore e il film preferito, in aggiunta specifiche sul make-up e sulla skin-care, oramai fenomeno diventato parte integrante della vita di tutti i giorni.
Spiritosa e inaspettata la pagina con il cruciverba tanto quanto la sezione dedicata all’oroscopo con wish - list personalizzata per ogni segno zodiacale.
Questi sono alcuni esempi che possiamo trovare sfogliando e leggendo il magazine “Violet papers what’s inside”. Ricco di spunti interessanti e non convenzionali.
Grafiche pulite alternate da immagini più e meno saturate, il magazine si sfoglia e si legge piacevolmente.
Una pubblicazione innovativa e originale.