Valentina Ferragni - La mia sfida più grande
Valentina Ferragni è seduta su un divanetto nel giardino di Casa Gessi. Vengo subito colpita dal paio di guanti bianchi che indossa e dal sorriso sincero.
Partiamo dal principio: come nasce la tua passione per il mondo della gioielleria?
«È una passione nata quando ero piccola, più precisamente alle elementari. Andavo in merceria a comprare delle perline per fare braccialetti che vendevo in estate con i miei amici. Nel corso degli anni, grazie all’amore per il design, ho realizzato diverse collaborazioni.
Nel 2019 ho firmato una capsule per un brand di gioielleria italiano, questo passo mi ha fatto capire che le mie idee potevano piacere. Nel mondo della gioielleria ho trovato tantissima libertà, è un mondo di colori, forme, dimensioni, un mondo in cui si può davvero osare e portare qualcosa di diverso. Trovo che nella moda questo non sia possibile.
A settembre 2019, assieme al mio braccio destro Alessandra Osio, all’epoca mia manager, stavamo andando a NY per la fashion week e le ho proposto di aprire un nostro brand. Abbiamo disegnato il primo gioiello, l’Uali, il pezzo più iconico. Siamo partite con l’idea di voler produrre tutto in Italia, nel distretto di Arezzo. Siamo arrivate in azienda con un post it su cui era disegnato il modello dell’orecchino che volevamo, è stato tutto molto spontaneo. È così che nasce il nostro primo vero gioiello. A marzo 2020 saremmo dovuti uscire con il primo lancio ma, causa Covid, abbiamo fermato tutto per poi ripartire a settembre 2020.
È stata una vera sfida, in questo brand ci sono tutti i miei risparmi. I primi mesi abbiamo venduto solo sul nostro e-commerce perché le gioiellerie erano ancora chiuse. Ad oggi siamo presenti in più di 500 gioiellerie in Italia e in Rinascente, questa è una grandissima soddisfazione.
I nostri prodotti vengono acquistati da donne di tutte le età, anche da ragazzi. C’è addirittura chi mi scrive per suggerirmi nuovi colori e modelli, penso a queste persone quando creo i nuovi pezzi. Mi piace molto ascoltare i feedback della gente e sapere quali sono i loro gusti perché vogliamo produrre un prodotto che piaccia».
Questo diciannove settembre Valentina Ferragni Studio compie tre anni. Quali sono state le sfide più grandi e quali le soddisfazioni maggiori?
«La soddisfazione più grande è quella di essere qui dopo tre anni. Quando abbiamo aperto non sapevamo dove saremmo arrivati, speravamo solo funzionasse. Avere oggi tutte queste persone che festeggiano con noi è una grande gioia. Non posso affermare di “avercela fatta” perché sono una persona molto ambiziosa e ho ancora molta strada, posso dire però che sto riuscendo a fare quello che mi piace.
Siamo ancora un brand piccolino, il nostro team è composto da sette persone, tutte a Milano. Questo ci permette di seguire il progetto come fosse un bambino. È anche molto bello poter vivere tutto ciò sotto aspetti diversi, dallo shooting super figo al ritrovarsi in magazzino per ritagliare le box. Siamo molto attenti ai dettagli e questo può fare davvero la differenza. Le persone non sanno cosa ci sia dietro le quinte, sembra sempre tutto facile e scontato ma in verità c’è un gran lavoro alla base.
La sfida più grande è quella di continuare a fare cose che possano piacere alle persone».
Raccontaci della capsule con Netali Nissim.
«La capsule con Netali Nissim parte dalla fusione delle nostre identità, volevamo qualcosa che ci identificasse e ci rendesse riconoscibili rispetto agli altri brand di gioielleria.
Collaborare è stato abbastanza semplice perché condividiamo le stesse idee, gli stessi valori. I nostri gioielli parlano tanto di noi».
Se dovessi scegliere un pezzo della capsule da indossare tutti i giorni, quale sceglieresti?
«Sceglierei Ginevra, il nostro nuovo orecchino a forma di ventaglio presente in quattro colori diversi, anche in rosso (colore che ultimamente indosso moltissimo)».
Forse in pochi sanno che il team Valentina Ferragni Studio è composto solo da donne. Casualità o scelta personale?
«È una scelta del tutto casuale, probabilmente le ragazze sono più affascinate da questo mondo rispetto ai ragazzi.
Vedere tante donne così unite è molto bello, condividiamo lo stesso progetto e gli stessi obiettivi senza timore e soprattutto senza rivalità».
Parlare con Valentina è stato come parlare con un’amica, ci rincontreremo presto. Ora è tempo di festeggiare i tre anni del brand tutti insieme, vado a bere un Paloma.